(2) |
|
![]() |
(traduzione di Aki IZ0MVN)
Vedere anche: - L'ascolto
delle radiosonde - Preparazione
di una spedizione - Addestramento
e preparazione - Previsione
di traiettoria - volo di una
RS - La caccia SENZA previsione,
con una squadra - La caccia
CON previsione, con una squadra - Identificazione
ad orecchio di una RS - Uso
della decodifica per localizzare il punto d'impatto -
Pianificazione e gestione di una previsione
-
Siamo sempre interessati ad essere presenti sul terreno di caccia
dall'inizio del volo. Si può, altresì, ritrovare
la frequenza della radiosonda e memorizzare la sua modulazione,
poi sistemarsi in un buon posto. La prima cosa da fare è
verificare che la traiettoria reale sia conforme a quella che
è stata calcolata. Se è il caso, la si potrà
correggere.
Organizzazione delle squadre
L'ideale è di essere 3 operatori per veicolo:
- il conduttore;
- l'ascoltatore che ascolta il segnale, procedendo, e fa i rilevamenti;
- il navigatore che misura l'azimut dietro l'operatore, traccia
i rilevamenti, studia le carte e guida il conduttore.
Più il numero di equipaggi è elevato, più
è alta la probabilità di identificare con precisione
il punto di caduta. Ogni squadra sarà autonoma e munita
di un VHF portatile. I rilevamenti saranno effettuati allo stesso
momento, di comune accordo.
Sembra che sia preferibile avere una squadra di 2 operatori piuttosto
che due squadre di un solo operatore.
Ricerca della frequenza
Una volta sul terreno, la prima cosa è ritrovare la frequenza
della RS. Se ci si trova a meno di 10 km da quest'ultima, il segnale
sarà molto forte e non si rischierà di confonderla
con un'altra di stessa modulazione o, se è la prima volta
che si ha occasione di sentirne una di questo tipo, la si potrà
identificare più facilmente. Annotare la frequenza, l'ora
e la direzione nel "giornale di ascolto" (log); descrivere
sommariamente la modulazione. Perlustrare tutta la banda, se si
tratta di una RS92-KL è probabile che la si ascolterà
su una larga banda. Le RS92-AGP hanno un oscillatore sintetizzato,
la loro frequenza è stabile e precisa (anche dopo l'impatto).
Si ritrova più facilmente il loro segnale quando si conosce
la frequenza, altrimenti bisogna cercarla con un passo di scansione
di 5kHz in SSB.
I rilevamenti
Per effettuare un rilevamento affidabile e preciso occorre:
- una antenna, direttiva il più possibile (qualunque buon
operatore munito di una HB9CV può fare un eccellente lavoro);
- una buona bussola;
- sistemarsi in un posto ben aperto anche se non si tratta di
un punto alto;
- diffidare delle fonti di inquinamento radioelettrico (veicolo,
ripetitori radio, stazioni emittenti...)
- allontanarsi da ogni massa conduttrice, edifici, veicoli, altri
operatori...
- fare tre rilievi, in tre posti lontani l'uno dall'altro di almeno
10 m e fare una media;
- stare lontano da masse magnetiche dissimulate al suolo (cemento
armato...), dai veicoli, dalle ringhiere e dalle griglie in acciaio,
dagli amanti degli altoparlanti ecc...
- assicurarsi che il valore msurato sia plausibile e che non si
tratti di una riflessione, che non c'è un errore di 180
gradi (bussola ruotata, antenna HB9CV tenuta al contrario...);
Verifica della traiettoria calcolata
l punto di scoppio BP è
un punto cardine poiché si trova generalmente a 2/3 del
segmento CM-IP (Centro Meteo - Punto d'impatto). Lo possiamo verificare
sistemandoci direttamente sotto di esso (caso di una sola squadra)
o per triangolazione con due o più squadre. Posizionandolo
sulla mappa si può riorientare la traiettoria calcolata
e determinare il nuovo punto di atterraggio IP.
Vedere: la caccia senza e con
previsione.
Inseguimento della RS
Se la distanza percorsa in totale
dalla radiosonda è piccola (meno di 40km) si può
aspettare che la RS cominci a ridiscendere per sapere in quale
direzione si sposti e cercare di restarle sotto. Questo metodo
necessita di 2 operatori nel veicolo, l'uno conduce e l'altro
ascolta la RS con l'aiuto di un'antenna direttiva esterna. In
questo modo non si può superare la velocità di 50
km/h ma non si perde tempo a fare rilevamenti. Questo metodo non
è senza pericolo per chi passa il braccio attraverso la
portiera.
La figura qui a lato mostra il tragitto seguito dalla radiosonda
e la strada percorsa dal veicolo della squadra di ricerca. La
seconda ha una lunghezza doppia rispetto alla prima. Anche se
non ci si ferma per fare dei rilevamenti, la velocità media
del veicolo non supererà i 40km/h. Per poter seguire la
RS è necessario che essa si sposti a non più di
20 km/h orizzontalmente.
Se la distanza è superiore a 50 km sarà impiegata
un'altra tattica.
Attesa della caduta sul punto d'impatto previsto
Se la distanza tra il punto di scoppio (BP) e il punto di caduta
(IP) supera una quincicina di chilometri, andrebbe meglio sistemarsi
il più vicino possibile al punto di atterraggio ricalcolato
ed attendere su un posto spazioso che la RS si posi, rilevando
la direzione all'istante in cui essa scompare dietro l'orizzonte.
Se la traiettoria è nettamente più lunga del previsto
può essere preferibile riprendere la strada per raggiungere
un punto spazioso più lontano, nella direzione seguita
dalla RS, ascoltando e procedendo, se possible. Si cercherà
ad ogni costo di captare l'ultimo segnale udibile e di misurare
la sua direzione. Sarà senza dubbio la direzione del punto
di caduta, quella verso la quale bisognerà andare per rtrovare
il contatto uditivo con il radiosegnale, eventualmente perlustrando
da una parte e dall'altra di questa direzione.
Caso di una traiettoria molto lunga
E' raro che una RS percorra più di 200 km ma può
succedere e può essere l'occasione di cacciare nella propria
regione una radiosonda che altrimenti non si incontrà mai.
La zona probabile di caduta è molto grande e la distanza
reale può essere di 50 km più lunga o più
corta del previsto (V. Incertezza sulla
previsione di traiettoria). Le possibilità di localizzare
una RS in queste condizioni sono scarse ma non nulle. Dopo aver
verificato la direzione della traiettoria, la cosa migliore è
mettersi su un asse stradale a scorrimento veloce, parallela a
quella e posizionarsi verso il punto di scoppio cercando poi di
sforzarsi di seguirla (V. la caccia con
previsione, con una squadra).
Attesa della caduta sul punto d'impatto previsto
Se la distanza tra il punto di scoppio (BP) e il punto di caduta
(IP) supera una quincicina di chilometri, andrebbe meglio sistemarsi
il più vicino possibile al punto di atterraggio ricalcolato
ed attendere su un posto spazioso che la RS si posi, rilevando
la direzione all'istante in cui essa scompare dietro l'orizzonte.
Se la traiettoria è nettamente più lunga del previsto
può essere preferibile riprendere la strada per raggiungere
un punto spazioso più lontano, nella direzione seguita
dalla RS, ascoltando e procedendo, se possible. Si cercherà
ad ogni costo di captare l'ultimo segnale udibile e di misurare
la sua direzione. Sarà senza dubbio la direzione del punto
di caduta, quella verso la quale bisognerà andare per rtrovare
il contatto uditivo con il radiosegnale, eventualmente perlustrando
da una parte e dall'altra di questa direzione.
La precisione delle misure allo scoppio
La direzione d'un rilevamento può
essere più o meno precisa in funzione del valore dell'angolo
di sito. Più la RS sembra alta sopra l'orizzonte più
la precisione è scarsa. Talvolta si ha l'impressione di
essere sotto la radiosonda quando essa è a 30000 metri
di quota (allo scoppio) quando forse ci si trova a 10 o 15 km.
Un operatore che si trovi in un cerchio il cui centro R è
la posizione geografica della RS e il cui raggio è uguale
alla metà della quota di quella, sarà persuaso di
essere sotto la radiosonda.
La precisione migliora quando la RS scende o quando ci si allontana
da questa.
Sparizione del segnale
Sulle figure qui a lato è rappresentata la traiettoria
di una radiosonda (in blu) e il tragitto del segnale (in rosso), lo spessore del tratto essendo proporzionale
al livello di quest'ultimo. I numeri in grassetto indicano il
tempo, nella forma da h-20min a h-5min rispetto
al momento dell'impatto (leggi: ora meno 20 minuti, ora meno dieci
minuti).
A fine caduta, il segnale ricevuto dall'operatore al punto R
diminuisce d'intensità.
Qui sono descritti due casi estremi.
1) la RS è lontana
(più di 50 km)
Alle h-20min il segnale è forte e diminuisce lentamente
d'intensità fino a sparire completamente alle h-10.
Ha impiegato 10 min per scomparire.
Il segnale può essere ancora udible quando la RS è
già oltre l'orizzonte. Questo fenomeno di propagazione
è frequente.
In regola generale è inutile cercare a 5 km una RS che
ha impiegato 10 min a scomparire poiché è molto
probabile che si trovi a più di 50 km.
2) la RS è vicina
(meno di 10 km)
Fino alle h-7mn il segnale è molto forte.
Da ché la RS è nascosta dal terreno, il segnale
cade bruscamente e scompare in uno o due minuti. E' una misura
interessante che indica che il punto di caduta è relativamente
vicino.
Avvicinamento
Se per caso il segnale è
ancora udibile dopo l'atterraggio, bastano due o tre rilevamenti
che si incrocino francamente per localizzare la zona con sufficiente
precisione. Girando in vettura intorno alla zona utilizzando i
percorsi più vicini si effettua un insieme di rilevamenti
che vanno a convergere sul punto di caduta. Il livello del segnale
è anche una buona indicazione. In mancanza di S-meter si
può utilizzare un sistema di attenuatori il cui effetto
sarà stato stimato durante un esercizio di preparazione.
Lo studio della mappa dettagliata permette di determinare il miglior
cammino per arrivare alla radiosonda. Sull'esempio, qui a lato,
il segnale al punto 2 era molto forte ma la progressione sarebbe
stata molto difficile a causa del terreno.
Dopo la tracciatura di numerosi rilevamenti si evidenzia che la
RS si trova molto vicino ad un sentiero forestale che permette
una fase finale, a piedi, relativamente rapida. Inoltre la ricerca
radiogoniometrica è più facile poiché le
squadre di ricerca conoscono la posizione approsssimativa del
radiofaro.
Perlustrazione
Se il segnale non è più
udibile dopo l'atterraggio, non c'è altro mezzo che perlustrare
la zona percorrendo le strade che incrociano l'ipotizzato tragitto
della radiosonda. E' necessario ascoltare in movimento, con un'antenna
esterna al veicolo e facendo dei rilievi in luoghi aperti ogni
2 o 3 km.
Se la portata dell'emettitore è di 2km e le maglie della
rete di strade carrozzabili hanno dimensioni sempre inferiori
a 4km, la radiosonda sarà sicuramente udibile almeno in
una porzione di strade (in rosso, nell'esempio a lato). E' fortemente
consigliato ascoltare viaggiando, fermandosi ogni 1 o 2 km per
effettuare una misura con l'aiuto dell'antenna direttiva ad alto
guadagno.
Caso di un atterraggio sulla cima degli alberi
Una RS posata sulla cima d'un albero
isolato può essere sentita da molto lontano. Non è
la stessa cosa se si tratta di un bosco poiché la portata
può essere allora molto ridotta a causa dell'assorbimento
dovuto alla vegetazione.
L'esempio a lato rappresenta una RS posata sulla cima d'una grande
quercia situata a qualche decina di metri dal limite di una foresta,
nel mese di settembre.
1) all'esterno del bosco:
Il segnale è molto debole fino a varie centinaia di metri
dal limitare del bosco. Aumenta in una certa misura quando ci
si allontana dalla foresta, poi sparisce a qualche chilometro.
2) nel bosco sparisce totalmente a qualche centinaio di metri
dalla RS; di contro il segnale è molto forte in un raggio
di qualche decina di metri sotto la radiosonda. La direzione del
segnale è molto confusa salvo quando ci si trovi sotto
la RS, con l'antenna diretta verso l'alto.
Quando la RS è al suolo il segnale aumenta progressivamente
mentre ci si avvicina; a qualche metro viene ricevuto senza antenna.
Non è questo il caso se il dispositivo è messo dentro
o sopra una massa di foglie (o di aghi, per le resinose).
La portata di una radiosonda al suolo
Questa nozione non ha molto senso
poiché la distanza alla quale si sente una RS dopo l'atterraggio
può variare da qualche metro a varie decine di chilometri.
Quando si è appena scoperta una radiosonda, un esercizio
molto interessante consiste nel girarle attorno per studiare l'intensità
del campo ricevuto a varie distanze e in funzione della natura
del suolo, della vegetazione e del terreno.
Ma se non si dispone di RS, bisogna quanto meno avere un ordine
di grandezza:
- In regola generale si può dire che una RS che si posa
al suolo è sempre udibile a meno di 500 metri.
- Se essa è mascherata dal terreno o da una fitta vegetazione,
comincerà a farsi sentire a 1 km.
- In vista diretta, posata su un albero (v. sopra), la si può
ascoltare a molti chilometri di distanza.
- Al suolo, ben allocata, essa può essere sentita in un
raggio di 3 km.
- In montagna, in vista diretta, si può ricevere il suo
segnale fino a una decina di km.
Vedere pagina: Zona coperta al suolo dai
segnali di una radiosonda
Ricerca a brevissima distanza
In un posto scosceso o coperto di cespugli, in una foresta di
grandi resinose, si può passare molto vicino alla radiosonde
senza vederla (soprattutto se è a 20m di altezza), le variazioni
di direzione del segnale possono essere incomprensibili poiché
la direttività dell'antenna non basta più, il ricevitore
è saturato, il segnale ricevuto rientra direttamente nel
ricevitore senza passare per l'antenna... Possiamo perdere un'ora
a girare nella zona prima di mettere le mani (o i piedi!) sulla
radiosonda o di poter scrutare col binocolo le foglie sopra la
nostra testa.
Possiamo provare i "trucchi" seguenti:
- utilizzare un attenuatore blindato da 30 a 40 dB tra l'antenna
e il ricevitore;
- blindare il contenitore del ricevitore se non è schermato,
avvolgendolo in un foglio di alluminio;
- utilizzare un misuratore di campo sensibile;
- scalare progressivamente in frequenza o ascoltare la 2°
o 3° armonica della frequenza del segnale emesso utilizzando
l'antenna 400MHz se queste armoniche sono principalmente prodotte
dal ricevitore stesso a partire dal segnale ricevuto.
- ascoltare la 2° armonica della frequenza del segnale emesso
utilizzando un'antenna 800MHz se queste armoniche sono direttamente
emesse dalla radiosonda stessa (un'antenna tarata per 400MHz non
funziona correttamente su 800MHz). Il segnale è udibile
fino a un centinaio di metri.
- ascoltare sulla frequenza immagine del ricevitore (es.: +910kHz
per un AR-1500);
- provare un altro "modo" di ricezione (WFM per una
RS modulata in AM o NFM...);
- prendere il declino fino a ritrovare delle direzioni nette ed
affidabili e girare attorno alla zona per ottenere rilievi convergenti;
- lavorare senza antenna, la zona in cui il segnale è udibile
è allora molto ristretta;
- riquadrare la zona metodicamente annotando l'intensità
del campo ricevuto
home page